Aumento delle vendite online e riduzione di quelle in store come conseguenza del lockdown. Potremmo riassumere così l’impatto della pandemia sugli acquisti in Europa, ma sappiamo che c’è molto di più e un’analisi più attenta dei dati può dare a tutti una visione più ampia di ciò che è stato e, soprattutto, di ciò che potrà essere il quadro di un contesto retail che ha l’occasione di cogliere un’opportunità unica per innovarsi e fare un salto quantico verso un cliente sempre più omnicanale.
Per comprendere cosa sia cambiato negli ultimi mesi, analizziamo qualche dato utile come spunto di riflessione per un contesto del retail online che, per stare al passo, sente il bisogno di trasformarsi. La transizione verso una società “senza contanti” a favore di strumenti digitali parte da prima dell’emergenza COVID-19. Già nel 2019, per esempio, il 57% dei consumatori globali utilizzava carte contactless e il 40% preferiva pagamenti via smartphone¹. La pandemia ha solo accelerato il passaggio verso una “cashless society”.
L’analisi dei dati pubblici riconducibili al DESI (Digital Economy and Society Index), indice che monitora le prestazioni digitali complessive dell'Europa e monitora i progressi dei paesi dell'Unione Europea nella competitività digitale, fotografa una situazione di crescita complessiva anche dell’accessibilità al digitale.
Nel 2019 la copertura di NGA (Next Generation Access) è salita all’86%, +3% rispetto all’anno precedente, e 17 Paesi dell’Unione hanno sono già ad uno stato avanzato di sviluppo delle connessioni 5G2.
Dunque, gli strumenti per un accesso sempre più semplice e veloce alla rete non mancano, così come il consumo di servizi digitali, anche per soddisfare esigenze un tempo solo analogiche. L’85% dei cittadini europei, ancora prima della pandemia, accedeva regolarmente ad internet – con punte del 95% per la Danimarca - e di questi, il 66% utilizza servizi di internet banking e il 71% acquista online. Un quadro generale dunque che evidenzia un approccio crescente verso il digitale, in alcuni contesti per soddisfare anche esigenze tipicamente analogiche.
Si riduce quindi la distinzione tra clienti offline ed online che si riconoscono sempre di più nella figura del consumatore omnicanale che interagisce con brand e aziende in un sistema a touch point multipli e interconnessi tra loro.