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Bebe Vio e Gregorio Paltrinieri alfieri del Team Visa a Tokyo 2020

Dal 2000 Visa ha supportato oltre 500 atleti olimpici e paralimpici fuori e dentro il campo

Bebe Vio

A pochi giorni dalla cerimonia d’apertura di Tokyo 2020, in qualità di Official Technology Partner dei Giochi Olimpici e Paralimpici, Visa svela la rosa degli atleti che compongono il Team Visa fra cui i campioni olimpici Gregorio Paltrinieri e Bebe Vio, a cui si affiancano un totale di 102 atleti provenienti da 54 Paesi iscritti a ben 28 competizioni, oltre a due dipendenti Visa.

Dal lancio dell’iniziativa Team Visa nel 2000, Visa ha supportato più di 500 atleti olimpici e paralimpici, come parte dell’impegno a sostenere gli atleti per sostenere il loro successo fuori e dentro il campo.

Uno sguardo ai nostri atleti

Gregorio Paltrinieri ha cominciato a nuotare all’età di quattro anni e a gareggiare all’età di sei. Fino ai dodici anni, si è specializzato nella rana, ma crescendo è passato allo stile libero in vasca lunga. Come nuotatore professionista, è campione olimpico e del mondo in vasca lunga e vasca corta, tre volte campione europeo di vasca lunga nel 1500m stile libero nel 2012 e nel 2014, European Champion nel 2016 e due volte campione europeo di vasca lunga negli 800m stile libero. Detiene l’attuale record mondiale (vasca corta) nei 1500m stile libero. È anche titolare dei record europei negli 800 e 1500m stile libero con il tempo di 7:39:27 e 14:34:04. Gli idoli di Paltrinieri sono il nuotatore australiano Ian Thorpe e il cestista statunitense Michael Jordan. La sua ambizione è vincere la seconda medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

“Il lockdown è stato per me un nuovo punto di partenza: nuovo allenatore, nuova piscina, nuova casa, nuove sfide, in primis ovviamente Tokyo 2020. Abbiamo aspettato con trepidazione ben cinque anni per queste Olimpiadi e abbiamo sofferto molto la chiusura delle piscine, che mi auguro possano riaprire il prima possibile per tutti”, ha commentato Gregorio. “Dopo gli Europei di Budapest di quest’anno, finalmente Tokyo 2020 è alle porte. Parlare di medaglie è sempre difficile, ma sono carico e motivato. Voglio riconfermarmi dopo Rio 2016 e sono orgoglioso di arrivare a questo appuntamento come atleta del team Visa.”

Beatrice "Bebe" Maria Vio, durante l'infanzia, aveva tre passioni: la scuola, la scherma (che ha iniziato a praticare a cinque anni) e lo scouting. All'età di undici anni ha contratto la meningite C, che le ha causato una grave infezione e la conseguente amputazione di entrambe le gambe dal ginocchio e di entrambi gli avambracci, oltre che alcune cicatrici profonde sul viso e buona parte del corpo. Dopo la guarigione e molti mesi di riabilitazione intensiva, è tornata al suo sport. Ai Giochi Paralimpici di Londra 2012, Bebe ha fatto la tedofora nel giorno di inaugurazione dei Giochi in rappresentanza dei futuri atleti paralimpici. Quattro anni dopo, ha partecipato ai Giochi Paralimpici di Rio 2016, portando a casa una medaglia d'oro in competizione individuale e un bronzo a squadre. Bebe supporta art4sport, associazione Onlus che incoraggia e supporta i giovani disabili a fare sport. È stata la prima atleta che l'organizzazione ha aiutato a tornare al suo sport dopo la malattia, e dopo di lei ne sono arrivati molti altri. Bebe non vede l’ora di partecipare ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020 dove sarà portabandiera per l’Italia.

“Dopo Rio 2016 è stata un'emozione unica e indescrivibile restituire la bandiera italiana al presidente Mattarella. Il mio sogno però era di riceverla di nuovo per avere l'onore di portarla a Tokyo 2020… Ora che ho scoperto di essere ancora la portabandiera italiana alle Paralimpiadi, insieme a Federico Morlacchi, quel sogno è diventato realtà!” ha raccontato Bebe. “Ho sempre dato il massimo per raggiungere questo traguardo, che sogno sin da Londra 2012 quando ho fatto la tedofora in rappresentanza dei ‘Futuri atleti paralimpici’. Spero in questo modo di poter ispirare i sogni di tanti bambini con disabilità che vogliono cominciare un percorso paralimpico per godersi la vita grazie allo sport.”

I numeri del Team Visa a Tokyo 2020

Sono 102 gli atleti del Team Visa, fra cui due dipendenti del Visa Olympians and Paralympians Business Development Program. In particolare, per consolidare l’impegno di Visa a favore della parità di genere nello sport, sul lavoro e oltre, fanno parte della rosa 56 donne e 46 uomini.

19 Paesi potranno contare per la prima volta atleti nel Team Visa, fra cui Argentina, Bulgaria, Costa Rica, India e Tailandia. Per di più, in occasione di Tokyo 2020, debutteranno 28 discipline, tra cui le nuove categorie BMX Freestyle, Skateboarding, Sport Climbing e Surfing.

La resilienza e la dedizione che il nostro team olimpico e paralimpico ha mostrato nell’ultimo anno rappresenta una vera fonte d’ispirazione, e osservare il modo in cui affrontano le loro insicurezze è un approccio mentale da cui tutti dovremmo prendere spunto”, ha aggiunto Jackie Willcox, Head of Marketing Sud Europa di Visa. “Siamo onorati di dare il nostro sostegno al Team Visa – e a tutti gli atleti che gareggeranno a Tokyo – in quello che per loro è stato un viaggio più lungo del previsto, ma di cui ci rimarrà impressa la straordinaria forza d’animo e il carattere che li ha sostenuti per arrivarci.”

Promuovere gli atleti al di fuori dell’ambito sportivo

Conosciamo bene l’importanza di sostenere gli atleti sia all’apice della loro carriera, sia nelle sfide che dovranno affrontare una volta terminata l’attività sportiva. Grazie a una partnership olimpica e paralimpica di 35 anni, l’Olympians and Paralympians in Business Development Program (OPBDP) di Visa offre un programma biennale a rotazione che garantisce l’accesso a numerose aree aziendali per gli atleti che desiderano esplorare una carriera professionale al di fuori dello sport.

Per saperne di più sul nostro supporto ai giochi Olimpici e Paralimpici, visita la pagina dedicata alla partnership olimpica.

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